Federico Mollicone, Presidente Commissione Cultura Camera dei Deputati

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L’operazione culturale ‘iosonovulnerabile, fallire è una conquista – arte è amare l’errore’ a cura di Sergio Mario Illuminato rappresenta – nella sua transdisciplinarità̀ – un modello di valorizzazione artistica innovativo e creativo.

Complimenti all’Istituto italiano di Cultura a Parigi per aver scommesso su questo progetto e al direttore Antonio Calbi per l’impegno profuso nell’esaltazione della cultura italiana nel mondo.

Come Commissione Cultura della Camera dei deputati sosteniamo fortemente l’attività degli Istituti italiani all’estero e collaboriamo con loro in importanti operazioni di diplomazia culturale. Sono dei veri e propri presidi della nostra tradizione, che devono assumere un ruolo sempre più centrale nel sistema di promozione della letteratura e dello spettacolo dal vivo.

Mi congratulo, poi, con tutte le istituzioni coinvolte e con il curatore Sergio Mario Illuminato per aver ideato questa iniziativa, per il grande contributo che offre al campo delle arti visive e per essere stato inserito nella ventesima Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che da sempre certifica l’eccellenza dell’arte contemporanea in Italia e nel mondo.

Lodevole, poi, l’intento da parte dell’artista di trasmettere e condividere il concetto di “vulnerabilità” non solo attraverso l’arte performativa, ma con un vero e proprio approccio multidisciplinare, che rende questo progetto un unicum culturale particolarmente apprezzabile e completo. L’opera prima dell’autore, il cortometraggio ‘Vulnerare’, è il compimento di un percorso che raccoglie e valorizza tutte le pratiche creative – fotografia, arte, danza, cinema – in una chiave di riqualificazione urbana e una visione innovativa degli spazi.

Come evidenziato nella suggestiva intervista “immaginaria” a Pasolini e dalle opere presenti in mostra, il centro intorno al quale ruota tutto il progetto culturale è il tema della vulnerabilità, che si può esprimere esteticamente e trasversalmente in tanti modi. È vulnerabile, ad esempio, l’individuo socialmente fragile, il quartiere degradato che non viene riqualificato, la famiglia che viene abbandonata nel proprio disagio. L’arte ha la capacità mitopoietica di rendere questa vulnerabilità – il degrado, il disagio, la sofferenza e la solitudine – in bellezza. Come scrive il curatore Illuminato, “l’arte non è un lusso, ma una necessità vitale”.

Proprio Pierpaolo Pasolini è stato il volto di questo ideale. Una vita personale passata in solitudine – come scriveva lui stesso – è stata la strada per la sua più totale libertà ed indipendenza artistica. Nel 1969, nel suo apice produttivo e letterario, scriveva: “io sono completamente solo. E, per di più, nelle mani del primo che voglia colpirmi. Sono ricattabile, sono vulnerabile”. Questa vulnerabilità lo ha reso uno dei poeti più incisivi del Novecento, che ancora oggi ispira – come dimostra questo progetto culturale – artisti di tutti i campi. In qualità di Presidente della Commissione Cultura vi mando gli auspici più sinceri per questa preziosa iniziativa.

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